In occasione dei novant’anni dalla nascita del progettista autodidatta, Riccardo Simmi, socio onorario di Simploché, e del primo anniversario della sua scomparsa, l’associazione ha voluto installare una targa commemorativa da giardino, sul balcone del salotto letterario e atelier “Interno 11”, in Modena, dove è stato piantato un melograno messo a dimora dallo stesso Riccardo Simmi, due anni prima della dipartita. La targa ha lo scopo di far conoscere l’impegno e l’opera del socio, che ha sostenuto e appoggiato l’attività culturale di Simploché sin dai primi giorni della sua costituzione. L’associazione conserva atti, documenti, progetti, lettere e fotografie nel proprio archivio. Ne riportiamo di seguito la biografia.

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Biografia

Nato a Bari il 16 Giugno 1935 da Giuseppe Simmi (ferroviere) e Giuseppina Mastromauro (casalinga), Riccardo Simmi, è stato un autodidatta amante della cultura e dell’arte, attento ai problemi sociali. La sua sensibilità lo portava a sostenere tutte le lotte volte a migliorare le condizioni di vita della classe operaria e dei ceti subalterni. Dopo aver vissuto gli anni del Secondo conflitto mondiale con grande sofferenza per sopravvivere con la sua numerosa famiglia, si affacciò al mondo del lavoro svolgendo vari mestieri. Imparò bene il lavoro di pasticcere, presso la famosa pasticceria Stoppani di Bari, e quello di pittore, che ereditò dalla famiglia materna Mastromauro.

Nel 1968 ottenne l’assunzione nell’azienda ANAS. Erano gli anni in cui si terminava l’Autostrada del Sole. Appena assunto si accorse del malessere degli operai: il lavoro era insidioso e loro non avevano nemmeno una categoria. Fu così che, con la sua lotta sindacale, riuscì a dare dignità agli operai che erano stati alla mercé del rischio. La generazione odierna gode dei diritti che Riccardo Simmi, seguito da altri lavoratori, riuscì ad ottenere come categoria metalmeccanica. Dopo questa grande soddisfazione, negli anni Settanta, fu assunto dal Ministero della Pubblica Istruzione con il profilo di collaboratore scolastico. Anche in questo contesto capì che qualcosa doveva cambiare, ad esempio il comportamento di alcuni dirigenti scolastici nei confronti dei docenti. L’occasione per apportare il suo contributo gli fu data dall’emanazione dei Decreti delegati di cui fu sostenitore. Iscritto al P.C.I. e da sempre alla C.G.I.L., fu eletto rappresentante sindacale, attento non solo perché i decreti fossero applicati, ma anche verso i ragazzi affinché questi fossero attratti dallo studio. E spesso si confrontò con gli insegnanti per non far disperdere gli alunni che provenivano da famiglie disagiate. Per Riccardo Simmi, la scuola fu la seconda famiglia, gli studenti furono per lui dei figli con cui fu molto autorevole e mai smise di insegnare diritti e doveri dei cittadini.

Residente nel quartiere S. Paolo di Bari, Riccardo Simmi si prodigò per la riqualificazione di esso, occupandosi, dopo aver convinto gli altri inquilini, della creazione dei giardini della Zona 167, dove vi erano pezzi di terra abbandonati adiacenti le palazzine di via Barisano da Trani. Nacquero così i giardini di via Barisano e di via de Ribera adibiti a verde e spazio giochi per bambini. (Vedi il racconto  “Un’impresa popolare: i bei giardini della Zona 167 del quartiere San Paolo di Bari” premiato dal concorso “Visioni metropolitane 2017” patrocinato dal Comune di Bari). Dopo aver concluso la costruzione dei giardini della Zona 167, il progettista autodidatta Riccardo Simmi volse lo sguardo ai problemi del traffico cittadino. Si confrontò con l’ingegner Masi, insegnante dell’Istituto per geometri Euclide, attraverso una studentessa; preparò e presentò la bozza del progetto per la costruzione della metropolitana. Il 16 Luglio 1992 l’assessore al Traffico, Viabilità e Trasporti del Comune di Bari, Giovanni De Caro, gli rispose: “Si assicura che verranno presi in considerazione i suggerimenti dati, in riferimento ai ben noti problemi del traffico cittadino”. Con grande soddisfazione, così fu fatto. (Racconto pubblicato nell’antologia “Una storia al giorno. Volume II”, da Giulio Perrone editore).

Interloquì anche con la Regione Basilicata e gli amministratori lucani per lo sviluppo del turismo. (Vedi racconto “Basilicata California del Sud” pubblicato in “Cartoline estive”, da Giulio Perrone editore).

La vita socialmente impegnata di Riccardo Simmi si è spenta a Bari, il 18 Giugno 2024, all’età di 89 anni, a causa di una incurabile malattia.